UN BLOG PER TORNARE AD ESSERE NUDI, PER RISCOPRIRSI VIVI. UN BLOG PER ANIME BARCOLLANTI CHE USANO PAROLE PER SORREGGERSI E SUONI PER DIFENDERSI.
lunedì 9 gennaio 2017
Paterson: tra poetica del quotidiano e quotidianità della poesia
Titolo originale: Paterson
Regia: Jim Jarmusch
Attori principali: Adam Driver, Golshifteh Farahani, Kara Hayward, Sterling Jerins, Jared Gilman
Genere: Drammatico, poetico
Durata 113 min
Una coppia di Paterson, New Jersey
Amore sussurrato
Il cane Marvin
Un poeta alla guida di un bus che ascolta il cuore della sua città
Coincidenze e rimandi
Il mondo visto da un autobus
Il trascorrerete lento delle giornate
Apoteosi della routine e poesia del quotidiano
L'ironia della parola
La ripetizione di un canone preciso
Un uomo che ripete se stesso
Consuetudini mortifere e stantie
Ambizioni sopite e voglia di cambiamenti
Un taccuino da portare sempre con sé e una birra che aspetta nel pub dell'isolato
Una passione per William Carlos Williams, Ginsberg, O'Hara
Il dono di uno sguardo poetico che ha il potere di cambiare ogni cosa
Senso e non-senso dell’esistenza
Poesia come sostanza
Colori delicati
Poetica del quotidiano o quotidianità della poesia?
domenica 10 aprile 2011
POETRY (un film di Lee Chang-dong)

(Lee Chang Dong, tratto da un articolo di Aldo Spinello del 20/05/2010).
Presentato a Cannes 2010, Poetry è un film coreano che racconta un momento di vita di Mija (Yoon Hee-Jeong) una donna di sessantasei anni con una grande passione per i fiori e per la poesia, che si guadagna da vivere come donna di servizio e che si trova a dover affrontare da sola un nipote adolescente e un principio di Alzheimer.
Quando il nipote si mette nei guai, per aver violentato, insieme ad altri compagni, una ragazza della sua scuola media che si è suicidata, Mija affronta la sofferenza e i sensi di colpa rifugiandosi nella bellezza e nella poesia.
Al corso di poesia a cui si iscrive le suggeriscono di guardare le cose attentamente, da nuove prospettive e di annotare quello che vede. E’quello che farà, riuscendo infine a scrivere la sua poesia.
Lee Chang-dong accosta con gentilezza il candore di Mija al cinismo della società coreana rispettosa dei ruoli e delle formalità, la ricerca della poesia all’incomunicabilità che caratterizza la vita quotidiana, lo splendore degli spazi e delle montagne verdeggianti a un fiume che diventa minaccioso suo malgrado, l'alzheimer, appena accennato nel film, che cancella i ricordi, e le vergogne alla poesia che li riporta a galla.
Un’opera curata sin nei minimi dettagli, dove tutto torna e dove nulla è mostrato a caso, sicuramente inadatto a chi non apprezza la lentezza.