Titolo originale: Genius
Regia: Michael Grandage
Attori principali: Colin Firth, Jude Law, Nicole Kidman, Laura Linney, Guy Pearce
Genere: Drammatico
Durata: 104 min.
Genius mi è capitato, quasi per caso, mentre ero alla ricerca di un film godibile per la serata Cinema2Day e, a conti fatti, devo dire che l'ora di coda per parcheggiare e recuperare un biglietto ne è valsa la pena.
Opera prima di Michael Grandage, regista teatrale di successo, il film è incentrato sulla relazione tra il posato editor Max Perkins (Colin Firth) e l’esuberante scrittore Thomas Wolfe (Jude Law) e si basa sulla biografia "Max Perkins: Editor of Genius" di A. Scott Berg.

Dopo una lunga collezione di rifiuti ai suoi manoscritti, il 2 gennaio 1929 Wolfe, poco più che trentenne, entra per la prima volta nell'ufficio di Perkins, il curatore editoriale principale della casa editrice Scribner's Son.
In mano ha un manoscritto che Perkins leggerà tutto d'un fiato.
È così che si incontrano per la prima volta due grandi genius.
Il primo, caratterizzato da un'esuberanza al limite dell'irritante, una personalità instabile ed egocentrica, con una carica di genialità creativa e di energia considerevole. Un uomo del tutto incapace di mantenere legami di alcun genere e inconsciamente alla ricerca di un sostituto della figura paterna prematuramente scomparsa. La ritroverà in Perkins, editor ispirato e visionario, così come anche misurato e sempre in equilibrio tra leggerezza e serietà, con alle spalle scoperta e lancio di veri mostri sacri della letteratura mondiale del calibro di Francis Scott Fitzgerald ed Ernest Hemingway.

Inizia così un sodalizio artistico durato circa un decennio in cui i due lavorarono gomito a gomito per adattare agli standard editoriali dell’epoca le migliaia di pagine del giovanissimo autore e dare vita così a grandi opere come Look Homeward, Angel (1929) e Of Time and the River (1935).
Una pellicola biografica quindi, che racconta in maniera originale la storia di un’amicizia importante, entrando dentro l'intimità del testo e sapendone cogliere le potenzialità, nonché le fragilità. Un singolare rapporto di amicizia paterno-filiale così intenso da rendere gelose le donne della loro vita e da spingere Wolfe a dedicare a Perkins Il fiume e il tempo.

Un film diretto con tocco classico ma sicuro in cui Grandage ha saputo far emergere la visceralità dei protagonisti, portando alla ribalta l'universo interiore dei personaggi in grado di arrivare subito al cuore degli spettatori. Un film che ha avuto il merito di puntare l'attenzione sulla figura dell'editor nel mondo dell'editoria, mettendo in luce il funzionamento della pubblicazione letteraria
Insomma una bella storia, un bellissimo cast, costumi da sogno, la stessa produzione eccellente di Il discorso del re, anche se, ahimè, un film tanto filologico quanto poco appassionante.
Da vedere, comunque.