Titolo originale: “The Place Beyond the Pines”
Genere: Drammatico
Regia: Derek Cianfrance
Sceneggiatura: Derek Cianfrance, Ben Coccio, Darius Marder
Musiche: Mike Patton
Durata: 140 minuti
Cast: Ryan Gosling, Eva Mendes, Bradley Cooper, Rose Byrne, Craig Van Hook, Olga Merediz, Anthony Angelo Pizza Jr., Mahershala Ali, Rev. John Facci, Ben Mendelsohn
Fotografia: Sean Bobbitt
Paese: USA 2013
Anche questa volta sono andata al cinema sapendo poco o niente del film che andavo a vedere e anche questa volta mi sono stupita. A mia discolpa bisogna però dire che titoli, locandine, ma anche in parte gli stessi trailer, invece di svelare il film lo nascondono ancora di più, lasciando un velo di dubbio sul potenziale spettatore.
Questa sera ho osato spendere i benedetti 7 Euro per Come un tuono, un film in cui poesia e drammaticità hanno danzato per due ore sotto lo sguardo d'autore del regista Derek Cianfrance, trentanovenne statunitense al suo terzo cortometraggio (tra i precedenti l’interessante Blue Valentine con lo stesso Gosling), uno sguardo silenzioso, complesso, lacerato e dark, dove l'unica via d'uscita sembra essere il crimine.
Come un tuono, in breve, racconta la storia di quattro uomini, e di due generazioni, che lottano per lasciarsi alle spalle un passato sanguinoso, di legami tra padri e figli che si costruiscono e si distruggono, di destini segnati da un passato che torna a bussare alla porta e rivendica attenzioni, nel bene e nel male.
Scendendo più nei dettagli, nella prima parte del film il protagonista principale è Luke (Ryan Gosling) uno stuntman, schivo e taciturno, un "duro" nomade e vagabondo che si esibisce in un circo, nello spettacolo del "Gioco della morte", compiendo una serie di incredibili evoluzioni a tutta velocità con la sua moto, rinchiuso all'interno di una gabbia sferica di acciaio.
Dopo aver rincontrato una sua ex-amante, Romina (Eva Mendes) e aver scoperto della nascita di suo figlio, lascia lo spettacolo ambulante del “Globo della morte” in cui ogni sera si esibisce. Siamo per le strade secondarie di Schenectady, nello Stato di New York, e Luke decide di darsi alle rapine, sfuttando le sue straordinarie capacità di pilota, per mantenere Romina e il figlio, che però nel frattempo si è già trovata un altro uomo.
La posta in gioco si alza quando Luke si trova ad affrontare l'agente di polizia Avery Cross (Bradley Cooper), che farà di tutto per incastrarlo, riportando a galla vecchie storie irrisolte.
Tutto questo da il via alla seconda parte del film, un vero e proprio film nel film, in cui i peccati commessi nel passato si rifletteranno sulla vita di due liceali.
L’unico rifugio allora sembrerà essere quello che in lingua mohawk viene definito “the place beyond the pines”, il posto al di là del bosco di pini, da cui deriva il titolo originale in inglese.
E il cerchio si chiude...anzi è proprio la figura del cerchio che caratterizza questo film sia formalmente (la sfera dello stuntman, la ruota panoramica) sia narrativamente (il ritorno di Luke dopo un anno, i figli che reiterano i comportamenti dei padri), dando l'idea di un destino già da tempo segnato.
Con questo film fortemente voluto e passato per ben 37 riscritture nell’arco di cinque anni prima di trovare un produttore, Derek Cianfrance riconferma così la sua bravura registica e il suo stile caratterizzato da scene volutamente lente, dove l’attenzione si concentra sui corpi degli attori, sui loro volti e sui loro sguardi, cercando di catturare il sentimento nell'immagine. Nonostante questo, per quanto non manchino attori all'altezza del proprio ruolo (da Bradley Cooper a Eva Mendes, fino a Ryan Glosling, Ray Liotta e Rose Byrne), rimangono diversi punti irrisolti che non riescono ad espletarsi al termine del film, che lascia un bel ricordo, non però incancellabile.