venerdì 27 luglio 2012

ESSERE O NON ESSERE JOHN MALKOVICH?


Titolo: Essere John Malkovich
Titolo originale: Being John Malkovich 
Regia di: Spike Jonze
Sceneggiatura: Charlie Kaufman
Attori principali: John Cusack, Cameron Diaz, Catherine Keener, John Malkovich, Orson Bean
Genere: Commedia
Durata: 103 minuti
Uscita: 1999



"Se anche tu riuscissi ad avermi, non avresti la minima idea di cosa fare con me!"

Il primo film del regista Spike Jonze verte intorno all'allucinante possibilità di entrare nella mente di un altro, in questo caso in quella di un divo, John Malkovich per l'appunto. Divertente e originale, la sceneggiatura grottesca di Charlie Kaufman è interpretata da un cast eccezionale,
con John Malkovich nel ruolo di se stesso e John Cusack in quello di Craig Schwartz, un artista burattinaio un po' nevrotico dall'aria triste e stordita che grazie alle sue dita svelte riesce ad aggiudicarsi un posto da archivista in un ufficio che sa di Tim Burton, situato al settimo piano e mezzo di un palazzo e alto solo la metà degli altri piani. 


Ed è proprio qui che, per una serie di circostanze fantastiche, avviene la scoperta del passaggio segreto che conduce direttamente nella testa di Malkovich, rendendo possibile vivere la sua vita per una quindicina di minuti prima di venire risputati nel mondo, ai bordi del New Jersey Tumpike.
In tutto questo, un'irriconoscibile Cameron Diaz nei panni di Lotte, fidanzata di Craig, nonché appassionata di animali che ha trasformato la loro casa in un'arca di Noé, si contende l'attenzione del compagno con una collega di quest'ultimo (la bella Catherine Keener).
Un film che consiglio, anche perché dietro il tono divertente e scanzonato, si nasconde un messaggio di fondo legato alla divinizzazione dei divi e al bisogno di ritrovare un'identità perduta i mancata, di essere finalmente vincenti.


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Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.