sabato 21 agosto 2010

BASILICATA COAST TO COAST: L’importante non è la destinazione ma il viaggio.



Perchè "La Basilicata esiste,

è un po' come il concetto di Dio

ci credi o non ci credi".

Nicola Palmieri



REGIA: Rocco Papaleo

ATTORI: Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Giovanna Mezzogiorno

PAESE: Italia 2010

GENERE: Commedia musicale

DURATA: 105 Min



Al risveglio ci penso subito. Devo masticarlo, devo saperne di più, devo farlo ancora più mio.

Sto parlando del film che ho visto ieri sera in un cinema ancora pressoché deserto, ad esclusione di tre o quattro nostalgici lucani un po’ attempati. Basilicata Coast to Coast, per l’appunto.

Bello, emozionante nella sua semplicità, una commedia musicale on the road, dove gli antieroi di Rocco Papaleo (qui alla prima prova dietro la maccina da presa), incarnati in una combricola di musicisti, decidono di attraversare a piedi la Basilicata, dal Tirreno allo Ionio, per partecipare al Festival del teatro-canzone di Scanzano Jonico.

Un gruppo scalcinato, quello de “Le pale eoliche”, formato dall’insegnante Papaleo, da un impenetrabile Max Gazzé, surreale bassista di tante note e nessuna parola (autore della splendida colonna sonora), dal piacente Alessandro Gassman, nonché suonatore di custodie di contrabbassi, dal tenero e debole Paolo Briguglia e dalla giornalista inversa Giovanna Mezzogiorno col compito di riprendere per una televisione parrocchiale quel viaggio picaresco che si rivelerà per tutti terapeutico, denso di imprevisti e di incontri inaspettati.

Un elogio particolare, oltre al “pane e frittata di mamma”, va però al grande Papaleo, personaggio poliedrico, nel film come nella vita, che canta, suona, recita, insegna, fa il regista. E grande soprattutto per aver suggerito pubblicamente a Bossi Jr un un «coast to coast» nel Sud Italia.


"PELLE" di Erica Zanin

"PELLE" di Erica Zanin
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Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.