domenica 31 gennaio 2010

L'OPERA STRUGGENTE DI UN FORMIDABILE GENIO

"Date un'occhiata per favore. Riuscite a vederci? Riuscite a vedere nella nostra utilitaria rossa? Immaginateci dall'alto, come se volaste sopra di noi in elicottero o sul dorso di un uccello, mentre la nostra automobilina sferraglia pancia a terra, arrancando su per la sua lenta traiettoria ma pur sempre a ottantacinque, novanta all'ora, avviluppandosi intorno alle interminabili, talvolta assurde curve in cui si snoda la Highway 1. Osservateci, perdio, sparati a fionda dal lato nascosto della luna, mentre ci gettiamo a braccia aperte verso tutto quello che ci spetta. Ogni giorno raccogliamo quel che ci viene incontro, ogni giorno veniamo ripagati di quanto ci è dovuto per ciò che meritiamo, e con gli interessi per giunta, con un pizzico di riguardo in più, eccheccazzo, noi due siamo in credito, perdio - e così ci aspettiamo di tutto, letteralmente di tutto."

D.Heggers, L’opera struggente di un formidabile genio. 

Nient'altro da aggiungere....


mercoledì 27 gennaio 2010

IL DELITTO FITZGERALD


Nel pieno di una notte insonne, mi è capitato tra le mani “Il delitto Fitzgerald”, un film drammatico, anzi drammaticissimo, del 2003 di Matthew Ryan Hoge e prodotto da Kevin Spacey.
L’ho apprezzato moltissimo, ho galleggiato nella sua triste tenerezza e pensato che è un peccato che questo film sia passato inosservato. Ecco perché ne parlo qui.
Il protagonista della storia è Leland Fitzgerald, un quindicenne angosciato dall’infelicità che vela tutte le cose e le persone che fanno parte di questo mondo. E’ questa sensazione perenne a spingerlo inspiegabilmente a uccidere un bambino artistico, un delitto che non riuscirà a spiegare nemmeno a se stesso se non con la frase “Non potevo più sopportare la tristezza”.
In un carcere minorile, un educatore si prende a cuore di lui e lo incita a scrivere un diario per riuscire a capire le ragioni del suo gesto, accompagnandolo per mano in un viaggio nel profondo. Ma ben presto viene allontanato e…..non si può dire!

lunedì 11 gennaio 2010

SOUL KITCHEN, AL CINEMA E A TAVOLA

Bellissimo!
Qualcuno potrebbe obiettare che le mie recensioni non sono oggettive come dovrebbero essere, ma, d’altronde, l’arte, in tutte le forme in cui si esprime, non è importante soltanto di per se stessa quanto anche per le emozioni soggettive che è in grado di trasmettere. Quindi viva la soggettività!
E viva pure “Soul Kitchen”, un film del giovane Fatih Akin molto tedesco, molto soul, un film che fa ridere, che fa commuovere, che fa pensare e che fa venire voglia di aprire un bel ristorantino!
Zinos, lo sfortunato protagonista del film, è il proprietario di “Soul Kitchen” un infimo ristorantino della periferia di Amburgo che io personalmente reputo fantastico, ma che il resto del mondo considera rozzo, infimo e mal frequentato.
In sintesi:
La sua ambiziosa e viziata ragazza si trasferisce a Shanghai, trova un nuovo uomo (ovviamente non glielo dice) e gli spezza il cuore. Zinos decide di andare in Cina a riprendersi la sua donna e prima di partire, cede la gestione del ristorante al fratello, nonché ex-detenuto in libertà vigilata, Illias.
Se non ché, Illias si gioca a poker il ristorante che il fratello gli aveva incautamente lasciato in consegna e in aeroporto incontra Nadine e il suo nuovo amante!
E’ a questo punto che, con un gioco di squadra, tentano il tutto e per tutto per riprendersi la sola cosa che gli era rimasta: il ristorante.
Ma c’è di più: il film è parte di un progetto più ampio unico nel suo genere che mira a unire cinema e cucina e che vede la partecipazione di alcuni blog di cucina nel tentativo di far rivivere nella rete le ricette del film, quali ad esempio “La zuppa del maestro dell’agopuntura” o “le sardine fritte dell’agente immobiliare su letto di lattuga romana”.
Insomma C&C, come Cinema&Cucina cosa c’è di meglio?

martedì 5 gennaio 2010

VISTO CHE STA ARIVANDO LA BEFANA....PIANOFORTE VENDESI

 

    


    La sera dell’Epifania del 1966, da un treno che da Sondrio arriva a Bellano, scende un Pianista. E’ il protagonista di Pianoforte vendesi, l’ultimo romanzo (o meglio “racconto lungo”) di Andrea Vitali, pubblicato qualche mese fa dalla Garzanti.

    A onor del vero, non si tratta di un pianista nel senso stretto del termine: non suona nessuno strumento, piuttosto usa le sue dita lunghe e affusolate per sfilale portafogli e oggetti vari dalle tasche e dalle case di tanti malcapitati.

   Arriva a Bellano intorno all’ora di cena, dove, come previsto, trova una cittadina avvolta nell’atmosfera di sospensione che caratterizza la festa paesana dell’Epifania, una situazione che ben si adatta alla sua fruttuosa professione di ladro. Ad attirarlo in quel posto, infatti, è stata proprio la processione dei Re Magi, con l’implicita conseguente  e allettante prospettiva che essa portava con sé: avrebbe di certo trovato strade affollate, case vuote e auto incustodite.  Insomma,per il nostro c’era proprio di che sbizzarrirsi

   Ed è proprio a questo punto che ha inizio la singolare avventura del protagonista: visto che fa freddo, il cielo è cupo e che deve attendere l’ora giusta per entrare in azione, occupa quello spazio di tempo abbuffandosi di trippa al sugo e vino rosso. Ma l’ora giusta non arriva mai: la buona riuscita della serata è compromessa dalla neve che inizia a scendere copiosa. La processione è annullata e la gente abbandona le strade per rintanarsi nelle proprie case.

    Il pianista ha fallito del tutto. E’ allora che si ricorda di un cartello visto per strada, durante il suo giro di ricognizione, attaccato ad un portone socchiuso.”Pianoforte vendesi”, diceva.

    Attirato da quelle parole, l’uomo ritorna davanti a quella casa, sale le scale e cerca di aprire una porta. E’ aperta, ma lì dentro non c’è nulla da rubare. In compenso c’è una vecchia che lo trattiene con le sue ciancie.

   Da lì in poi, in quella notte infinita in cui le anime dei morti tornano a festeggiare insieme ai vivi, accadranno cose strane velate di mistero che non sto qui io ora a raccontarvi…….Leggetelo! (E’ carino, è corto, più che un romanzo è un racconto gotico originale della buona notte per bambini  cresciuti!

    And I like It!!

"PELLE" di Erica Zanin

"PELLE" di Erica Zanin
Un romanzo in vendita su www.ilmiolibro.it

"PELLE", il mio primo romanzo che consiglio a tutti!

Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.