mercoledì 27 aprile 2022

The Northman, la vendetta vichinga di Amleth



Titolo originale
The Northman

Regia
Robert Eggers

Interpreti
Alexander Skarsgård, Anya Taylor-Joy, Willem Dafoe, Tadhg Murphy, Nicole Kidman, Ethan Hawke, Kate Dickie, Björk, Claes Bang, Olwen Fouéré 

Distribuzione
Universal Pictures 

Durata
136′

 


 “Vendicherò mio padre. Salverò mia madre. Ucciderò Fjölnir”. 

Ha solo trentotto anni Robert Eggers, il regista di The Northman alla sua prima grande produzione con Universal, dopo The Witch e The Lighthouse, e avete presente quegli affreschi giganteschi curati in ogni minimo dettaglio? Beh, questo film è proprio così, un dramma dagli echi shakespeariani: violenza, vendetta, amore, tradimento e redenzione, e poi ancora madri degeneri, streghe, destino, un corvo dai tre occhi. 

Tutti elementi che si intrecciano con la storia del protagonista Amleth (Alexander Skarsgård), che fugge a fronye del fratricidio perpetrato dal mezzosangue Fjölnir ai danni del re Aurvandill (Ethan Hawke), per poi tornare a cercare vendetta e riconquistare il trono, con l’aiuto di Olga, una donna slava ridotta in schiavitù interpretata da Anya Taylor-Joy

 La regina madre è Nicole Kidman, ma - attenzione attezione! - nel cast c'è anche Bjork in versione veggente, anche perché a scrivere il film con Eggers è stato suo marito Sjon. 



E ora i pro e i conto:

PRO
- Splendida ambientazione naturale (Islanda) 
- L’incredibile ricostruzione scenografica
- Incursione del cinema contemporaneo nella mitologia
- Tentativo di Eggers e dello scrittore e poeta islandese Sjon di fondere nello script una dimensione epica avventurosa più classica con quella più mistery horror
- Ossessione del regista per la verosimiglianza fino ai minimi dettagli
- The Northman riflette quello che c'è nella testa dei suoi personaggi, quindi la credenza agli dei nordici, al destino manifesto, alle leggende e agli oggetti magici 

CONTRO
Può diventare un papabile appoggio per le destre di tutto il mondo, con le loro teorie su sangue, patria ed onore . 

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Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.