Un libro in cui perdersi per qualche giorno, senza possibilità di chiuderlo prima di aver letto il finale? Per esempio, Marina, uno dei primi romanzi scritti da Carlos Ruiz Zafón e uno degli ultimi a essere stati pubblicati. Un condensato di mistero, magia, fantasia, coraggio e fascino.
Come suggerisce lo stesso Carlos Ruiz Zafón, tutti custodiamo un segreto chiuso a chiave nella soffitta dell’anima. È per questo che il giovane Oscar Drai, un sedicenne con poca voglia di studiare, verso la fine dell’autunno 1979, viene spinto dall’amore nutrito verso il Mistero nel dedalo di vie che lo porta sin nei meandri più oscuri di una Barcellona piena di segreti e misteri. Un’avventura in cui non è solo: insieme a lui c’è Marina, un’enigmatica coetanea che incontra in una delle sue perlustrazioni. È per lei e per portare alla luce i misteri legati alla sua famiglia che Oscar fugge dal detestato collegio, una fuga che simboleggia chiaramente il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Insieme, uniti da un grande amore-dolore, inseguendo una farfalla nera che ritorna in tutto il libro come simbolo di una vecchia azienda, cercheranno di riportare a galla le verità riguardanti la scomparsa di Michail Kolvenik e di sua moglie Eva Irinova
Un’avventura sensazionale da leggere tutta d’un fiato in cui il lettore viene risucchiato in una Barcellona gotica, perché Ricordiamo solo quello che non è mai accaduto e perché A volte le cose reali succedono solo nell’immaginazione.
Concludo con un'altra citazione di Zafón: Adesso conoscete la verità. Imparate a dimenticarla.
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