Regia: Samuel Benchetrit
Attori principali: Isabelle Huppert, Gustave Kervern, Valeria Bruni Tedeschi, Tassadit Mandi, Jules Benchetrit.
Titolo originale: Asphalte
Genere: Commedia drammatica
Durata 100 min.
Uscita giovedì 24 marzo 2016.
Particolare ridicolo e prezioso. È il quinto film di Samuel Benchetrit,una sorta di parabola umanista sulla solitudine contemporanea.

Il condominio dei cuori infranti. Ma perché?
Perché la scelta di un titolo così smielato e fuorviante se Aspalthe è il nome in lingua originale del secondo film di Samuel Benchetrit?
Perché sminuire una parabola umanista surreale e seriamente ironica facendo pensare ad una semplice commediola romantico-sentimentale?
Mah, sono scelte che mi lasciano un po' perplessa.
Rimane il fatto che Il condominio dei cuori infranti mi ha davvero sorpresa, un film di un'umanita inattesa, che narra della solitudine contemporanea, un film che dice senza dire.
A partire dall'ambientazione, un condominio ingrigito della banlieue parigina, in una delle città-satellite che circondano Parigi e ne costituiscono l'antitesi, nel bene e nel male.
Qui, sotto un cielo coperto e incolore, assistiamo a tre cadute da cui tre personaggi coinvolti si riprenderanno solo grazie all'aiuto di altri.

Il suo arrivo sorprende in primis i due ragazzini che si erano rifugiati proprio su quel tetto per fuarsi uno spinello e, in secondo luogo madame Hamida, una donna marocchina che lo accoglie in casa propria in attesa che la NASA lo riconduca a casa, accudendolo come un figlio e nutrendolo di amore e cous cous.
Intanto, qualche piano sotto, Jeanne Meyer, la nuova condomina con un passato da attrice rimane chiusa fuori dalla porta, e anche dalla propria vita. In questo caso sarà Charly a soccorrerla: un bel ragazzino nel pieno di un'adolescenza complicata dalla costante assenza della madre.

Tre cadute che troveranno nell'altro una ragione: John infilerà la via di casa a colpi di affetto e di cuscus, Sternkowtiz scoprirà l'amore con l'infermiera lunare, Charly supplirà la madre con Jeanne e Jeanne ritroverà le energie creative negli occhi di Charly.
Un film in cui Benchetrit, scrittore e regista, mette in scena le banlieue della sua infanzia utilizzando più linee narrative intrecciate insieme, con un registro ironico e surreale, spogliato di qualsiasi sentimentalismo, ispirandosi a due racconti del suo Chroniques de l'asphalte.
L'uso di inquadrature fisse e di pochi movimenti di macchina, insieme alla semplicità della progressione narrativa, contribuiscono poi a creare quella fluidità sognante del racconto che rende Il condominio dei cuori infranti un film caratterizzato da un' irreale leggerezza in grado di trasformare a in poesia la banalità del quotidiano. E' magia!
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