domenica 28 dicembre 2014

Il ragazzo invisibile, ovvero quando anche i supereroi sbarcarono in Italia


Titolo: Il ragazzo invisibile
Regia: Gabriele Salvatores
Genere: Fantastico
Cast: Ludovico Girardello, Noa Zatta, Valeria Golino, Fabrizio Bentivoglio, Christo Jivkov, Ksenia Rappoport
Sceneggiatura: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo
Fotografia: Italo Petriccione
Paese: Francia, Italia, Irlanda
Durata: 100 min.
Uscita: giovedì 18 dicembre 2014.
Sito del progetto: http://www.ilragazzoinvisibile.it/
Pagina Facebook: https://www.facebook.com/ilragazzoinvisibile?fref=photo


"Ho sempre pensato che l'ADOLESCENZA fosse uno dei periodi più difficili nella vita di un essere umano. Il tuo stesso corpo diventa un estraneo, ti guardi allo specchio e non ti riconosci, senti che dentro di te sta nascendo un potere (un super potere?) che non sai come usare... Anche perché ancora non hai ben capito chi sei e che posto hai nel mondo.

Sono sicuro che tutti gli adolescenti si sono sentiti almeno una volta "INVISIBILI". O avranno desiderato esserlo. E tutti, almeno una volta, avranno desiderato di avere un potere speciale che li protegga o li renda eroi almeno "just for one day", come canta David Bowie. Io non ho figli ma, forse proprio per questo, mi è capitato, negli ultimi anni, di girare già tre film con protagonisti adolescenti: sono il nostro futuro e io, che faccio il regista, sento il dovere di contribuire al loro immaginario."
G. Salvatores.




Salvatores continua la sua sperimentazione in campo cinematografico, provando questa volta a stupire il pubblico con un genere inspiegabilmente trascurato in Italia.

Arrivato sul grande schermo il 18 Dicembre, ad un passo da Natale, Il Ragazzo Invisibile, può essere infatti considerato il primo cine-comics italiano ed è giudicato da molti il primo vero film “nerd” italiano.


La scommessa di Salvatores è quella di soddisfare un pubblico ormai abituato ai cine-comics cimentandosi con una storia di supereroi all'interno di un film per ragazzi, avendo a disposizione un budget complessivo di solo 8 milioni i dollari a fronte dei 150 milioni di dollari standard dei grandi franchise.
Il genere fantastico non è molto frequentato dal nostro cinema, ma la Indigo ha utilizzato il successo e gli incassi ottenuti con la produzione di un film d'autore, La grande bellezza di Sorrentino, per costruire le fondamenta di una strada italiana al fantasyi e finanziare un film di genere più tipicamente americano e comunque inusuale per l’Italia.

Ambientato a Trieste, il film è la super storia di due adolescenze che si cercano, quella di Michele e quella di Stella (Noa Zatta), una storia in cui vengono tessuti elementi presi da diverse mitologie dei fumetti. Ci sono suggestioni da Superman, agli X-Men, fino all’Uomo Ragno e a Batman, nonché l'uso di effetti speciali, da quelli di Méliès a quelli 3D di ultima generazione.

L'esordiente Ludovico Girardello nel film veste i panni di Michele, un adolescente tormentato dai bulletti della scuola, ignorato dalle ragazze, alle prese con la timidezza e con un senso di inadeguatezza e insicurezza che non lo abbandona mai. Nel corso del film si scoprirà 'speciale' e questa nuova consapevolezza lo aiuterà a vivere il primo amore, ad affrontare il bullismo dei suoi compagni e a reggere le pressioni di Valeria Golino, che nel film è invece una madre chioccia e in divisa.
Il suo dono è infatti l'invisibilità, il superpotere piú intimo e discreto perchè puoi solo sparire.
E, come dice Spider Man: "Grandi poteri generano grandi responsabilitá".

Una storia che potrebbe benissimo prevedere uno o più sequel che lo stesso Salvatores si è dimostrato più che disponibile a dirigere, un film emozionante, pensato per un pubblico giovane, in cui, accanto all’aspetto fumettistico e super eroistico della storia, con più di un tributo ad altri supereroi americani, Salvatores mette in luce anche un'umanità dei personaggi più tipicamente italiana. Senza dimenticare la poetica che contraddistingue tutti i film di Salvatores.
In questo senso la regia si allontana dal classico film Marvel e rimane più fedele all’idea di raccontare una storia simile a quella di Lasciami entrare, ambientata nel mondo dei supereroi ma pur sempre focalizzata sui personaggi e i loro tormenti.

Il ragazzo invisibile non si limita però ad essere solo un semplice film, essendo in realtà un progetto più grande che include una graphic novel prodotta da Panini, incentrata su avventure parallele dei personaggi del film, oltre che un romanzo vero e proprio pubblicato da Salani Editore. Si tratta di un romanzo corale, in cui eventi e personaggi del film vengono approfonditi e in cui anche i personaggi minori vengono trasformati in coprotagonisti della storia.

A film, fumetto e romanzo va poi aggiunta tutta una serie di proprietà intellettuali che vanno dal logo degli speciali fino al costume, tutte sfruttabili commercialmente.

Anche la colonna sonora del film ha una storia particolare, essendo il risultato di un connubio tra le musiche originali firmate da Ezio Bosso e Federico De’ Robertis e i brani crowdsourced vincitori dell’iniziativa “Una canzone per Il Ragazzo Invisibile”, volta a dare l’opportunità a musicisti di età compresa fra i 18 e i 25 anni, senza etichetta di proporre un proprio inedito ispirato ad una scena del film.



Questi i fortunati tra più di 400 partecipanti:


- WRONG SKIN (M. Cipolla)
eseguito da Marialuna Cipolla

- HALLOWEEN PARTY (L. Benedetto)
eseguito da Luca Benedetto, Emiliano Bagnato

- IN A LITTLE STARVING PLACE (A.Viglino)
eseguito da Carillon

Ultima annotazione riguarda la fotografia straordinaria, che rende Trieste lo sfondo perfetto di un fantasy dall'incedere avvincente.

sabato 20 dicembre 2014

'Funny Girl' e la qualità potenzialmente eversiva della comicità

Titolo: Funny Girl
Scritto da: Nick Hornby
Editore: Guanda
Numero pagine: 373

“BARBARA NON VOLEVA DIVENTARE REGINETTA PER UN GIORNO, E NEMMENO PER UN ANNO.
NON VOLEVA DIVENTARE REGINETTA E BASTA.

VOLEVA SOLO ANDARE IN TELEVISIONE E FAR RIDERE LA GENTE." 

A consacrare l'indiscusso successo dello scrittore inglese Nick Hornby, dal 20 novembre scorso si è aggiunto 'Funny Girl', un romanzo ambientato negli anni della Londra dei primi anni Sessanta, quando i Beatles stavano cambiando la storia della musica e l'omosessualità era un reato penale.

'Funny girl' è un libro popolato da una serie innumerevole di personaggi della tv, registi, autori, attori e incentrato sul tema della sit com.
Siamo nei dorati anni '60 quando la meravigliosa Barbara Parker rifiuta il suo destino di "Miss Regina di Bellezza di Blackpool" per trasferirsi nella Swinging London e seguire le orme del suo idolo Lucille Ball, la famosa attrice comica degli anni Cinquanta. Perché "le reginette non fanno mai ridere" e lei invece vuole far ridere.

La scelta è vincente: Barbara diventerà in poco tempo Sophie Straw, la donna che ha rivoluzionato la tv diventando la star di 'Barbara (e Jim)', una popolare sit-com della BBC che lei stessa contribuisce a creare.

Sophie, che per stessa ammissione di Nick Hornby ricorda un po' Rosamund Pike di An Education, è una ragazza che vuole far ridere in un mondo in cui la comicità è appannaggio dei maschi.

Sullo sfondo tutto la bellezza e la bassezza del mondo dello showbiz, con le sue infinite idiosincrasie.

Uno sguardo nostalgicamente vivace, sempre attento ai cambiamenti in atto nella società, in grado di mixare sapientemente fiction e realtà: nel libro si mescolano titoli di programmi inventati a quelli realmente andati in onda, fatti puramente inventati a questioni care all’epoca rappresentata, come la liberazione sessuale e l’omosessualità, il divorzio, il diritto all’intrattenimento, al piacere, in opposizione a una concezione elitaria o punitiva della cultura.


Le cose che amo:

Nick Hornby è si riconferma scrittore e sceneggiatore dotato dell'elegante ironia a cui ci ha reso 'addicted', unita ad uno stile originalissimo che non stanca mai.

Con un grande senso del ritmo e con la cura per il linguaggio è riuscito anche questa volta a dare vita ad una prosa sobria, con una scrittura sempre molto empatica.

sabato 6 dicembre 2014

20.000 DAYS ON EARTH - Un viaggio per immagini e musiche negli abissi di Nick Cave

"Sono felice di sapere che ciò che faccio ispira scrittori e pittori, è un gran complimento per me. L’arte dovrebbe essere sempre uno scambio."
- Nick Cave-




"Il fuoco sacro dell'ispirazione non scende dal cielo. L'ispirazione è un bisogno che va alimentato. E perciò io vado in ufficio tutte le mattine, per cercarla... Ci vado tra le 8 e le 9, ogni giorno, e lì non trovo alcuna distrazione: solo una tastiera e una scrivania." 
- Nick Cave.



Un cuore vivente e pulsante contornato di spine. Lo definirei così 20,000 Days on Earth, il film che vede Nick Cave nei panni di se stesso, arrivato nelle sale italiane soltanto per 2 giorni, il 2 e 3 dicembre.
Un'ora di poesia allo stato puro, scritta e diretta dai due visual artists britannici Iain Forsyth e Jane Pollard con la collaborazione dello stesso Nick Cave.


"20.000 giorni sulla terra", proprio come quelli trascorso sulla terra da Cave: la base di partenza del film è stata infatti un'annotazione scribacchiata dall'artista australiano nel suo diario in cui si accorgeva di aver raggiunto i 20.000 giorni di vita. Da qui l'idea di mettere in scena la cronaca di un'intera giornata della vita del cantautore, un quadretto ritagliato in un momento imprecisato tra la fine del 2012 e l'inizio del 2013, durante le lavorazioni del disco "Push the Sky Away".

Un viaggio negli archivi dove sono conservate le testimonianze e le documentazioni di un'intera carriera, che unisce visioni, scrittura, brandelli di vita vissuta, ritratti, retroscena, musica e genio. Ne emerge la conturbante personalità di Nick Cave, la sua vita solitaria alla ricerca di nuovi significati, nuove parole e nuove poesie da raccontare e il suo straordinario rapporto esclusivo e intenso con la parola e con la narrazione.


Nel cast, Kylie Minogue, con cui Cave incise la hit “Where the wild roses grow”, oltre che i musicisti Ray Winstone e il fido partner Warren Ellis, il polistrumentista dei Bad Seeds (la band che accompagna Nick Cave dagli anni ottanta).


Il tutto é stato realizzato riprendendo in totale libertà la vita privata e pubblica di Cave grazie all'uso di telecamere piazzate ovunque, nelle stanze della casa, nell'auto e nello studio londinese.


Accolto con entusiasmo dalla critica al Berlinale e al Sundance Festival e presentato al Festival di Torino, 20.000 Days on Earth è un viaggio che è concesso perdere solo in presenza di più che valide giustificazioni. Merita davvero.



"PELLE" di Erica Zanin

"PELLE" di Erica Zanin
Un romanzo in vendita su www.ilmiolibro.it

"PELLE", il mio primo romanzo che consiglio a tutti!

Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.