Titolo originale: Zivot je cudo
Regia: Emir Kusturica
Paese: Serbia e Montenegro, Francia
Anno: 2004
Interpreti: Slavko Stimac,
Natasa Solak, Vesna Trivalic, Vuk Kostic, Aleksandar Bercek
Genere: Commedia grottesca
Durata: 155 minuti
Sceneggiatura: Ranko Bozic, Emir Kusturica
Fotografia: Michel Amathieu
Musiche: Dejan Sparavalo, Emir Kusturica
Luka, alla sua ragazza mussulmana: | |
Ce ne andremo via insieme. Ma Luka... non abbiamo nessun posto dove andare. Come no? Ce ne andremo in Australia. E come? Camminando sui binari. |
Uomini, animali, le immancabili musiche balcaniche, elementi grotteschi, personaggi improbabili e bizzarri, un paesaggio selvaggio, vitalità che sfocia in pazza baldoria, la stravaganza, l'alcool e le armi. Questi elementi forse sono in grado di descrivere meglio questo variopinto film di Emir Kusturica di quanto potrebbe fare un classico trailer.
In un paesino di montagna in
Bosnia dove Luka, un ingegnere di Belgrado in trasferta col compito di portare a termine la costruzione della linea ferroviaria interstatale Serbia-Bonia, viene colto di sorpresa dallo scoppio della guerra.
La vita è un miracolo: le musiche.
Siamo nel
1992, e in Bosnia, come anche nella stessa vita di Luka, succede di tutto:
Jadranka,
la moglie nevrotica, scappa con uno xilofonista ungherese,
Miloš,
figlio calciatore, viene fatto prigioniero e lui riceve la chiamata nell'esercito, che gli affida una prigioniera bosniaco-musulmana, Sabaha, di cui finisce per innamorarsi
nel bel mezzo del caos più totale. In questo modo Kusturica riesce a sdrammatizzare la gravosità della guerra e di quello che comporta, dimenticandosi della politica e ponendo in primo piano le storie degli uomini e degli animali, insieme ovviamente alla cultura balcanica.
Stupisce anche l'happy end di questo film divertente e visionario, a tratti poetico in cui
l'amore riesce a superare le barriere delle ostilità razziali, religiose e geopolitiche, sempre però in modo non banale, come solo Kusturica sa fare.