lunedì 20 settembre 2021

Dune, Villeneuve e la fantascienza adulta

 



Ero titubante, sia per il Covid che per la durata e l’apparente pesantezza del film, ma alla fine al cinema ci sono andata lo stesso. Il film scelto? Dune, la pellicola di una fantascienza adulta presentata fuori concorso a Venezia 78 con cui Denis Villeneuve, riprova a mettere in scena un'opera complessa difficile da adattare, dopo i tentativi semifalliti di David Lynch e Alejandro Jodorowsky.

Sto parlando del romanzo fantascientifico di Frank Herbert, da cui il film è tratto. Pubblicato nel 1965 a fatica (il manoscritto passò per almeno venti case editrici ma nessuno lo voleva pubblicare perché trovavano la storia confusionaria e la prosa di Herbert poco scorrevole) il libro si è rivelato molto difficile da trasporre sul grande schermo, tanto per la complessità della trama quanto per i numerosi effetti speciali necessari.

In realtà nel libro, così come nel film. non è solo la storia che conta, è più l'universo creato in cui vieni come teletrasportato: la religione, la filosofia, la politica e l'ecologia si intrecciano nell'evoluzione dell'essere umano, dando vita a una faida eterna tra le nobili Casate galattiche degli Atreides e degli Harkonnen per il controllo di Arrakis, e della spezia che li viene coltivata, una droga in grado di sbloccare il più grande potenziale dell’umanità, ampliando le facoltà della mente umana e consentendo viaggi stellari.

Quindi, riassumendo, la lotta per il potere intrisa però di un senso di spiritualità fortissimo. Nonostante questo, numerosi sono stati i tentativi falliti di portare questa storia in scena: ci aveva provato Alejandro Jodorowsky (e il suo tentativo è diventato anche un affascinante documentario di Frank Pravich, Jodorowsky’s Dune, appunto, che esplora la genesi dell’adattamento del regista di culto Jodorowsky del romanzo di Herbert che però non vide mai la luce e restò incompiuto) così come David Lynch, che è riuscito comunque a dare vita a un film travagliato nella sua realizzazione, sfociato poi in un clamoroso insuccesso di critica e di pubblico nonostante il cast (Sting compreso).

E chapeau anche per il cast di Villeneuve, che, oltre a Rebecca Ferguson e Oscar Isaac, ha chiamato anche Timothée Chalamet a vestire i panni di Paul Atreides, l’eletto, attore che ha incredibilmente solo un anno in più di quelli che aveva Kyle MacLachlan nel Dune del 1984 di Lynch…

Belle le immagini (le riprese sono state fatte nella valle del Uadi Rum in Giordania per Arrakis e in Norvegia per Caladan) e magnifici i suoni di Hans Zimmer, che, si dice, avrebbe rinunciato a comporre la colonna sonora dell'ultimo film di Nolan, Tenet, per dedicarsi anima e corpo a Dune, scegliendo soluzioni musicali completamente inedite per dare alla pellicola un tratto distintivo (ha anche riarrangiato Eclipse dei Pink Floyd che è stato messo come sfondo del primo trailer del film, scelta non casuale, dato che alla storica band era stato affidato il compito di comporre le musiche della trasposizione mai concretizzatasi di Alejandro Jodorowsky).

E probabilmente non finisce qui, perché servirà un sequel per spiegare tutto, o forse due, chissà.

4 commenti:

  1. può scegliere altri modi per evitare di capire i miei limiti. Facendo questo, sto riducendo la mia forza vitale. E i https://cineblog01.casa film ci aiutano...

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