martedì 9 agosto 2011

PALOOKAVILLE – ovvero, io amo Vincent Gallo!


Regia: Alan Taylor

Uscita Originale: 1996

Cast: William Forsythe, Vincent Gallo, Adam Trese, Gareth Williams, Frances McDormand

Genere: Un mix tra Commedia e Poliziesco

Durata: 1h 32m


Per caso, sfracellata sul divano, mentre cambiavo canale in cerca di qualcosa che catalizzasse il mio sguardo, mi sono bastati pochi secondi per rimanere intrappolata da Palookaville, un film americano del 1995 di Alan Taylor scritto da David Epstein,

In una cittadina del New Jersey tre giovani disoccupati, Jerry, Russ e Syd, i classici buoni a nulla più per svogliatezza che per mancanza di doti personali, stanchi della vita che conducono e delle umiliazioni a cui ogni giorno vengono sottoposti, si spremono il cervello alla ricerca di un’attività alla loro altezza, non troppo pesante, interessante, con degli orari buoni etc…etc….che li garantisca di portarsi a casa la pagnotta.

Un po’ per caso, un po’ per il destino che fa venire un infarto al guidatore del portavalori che viaggiava davanti a loro, decidono di tentare il colpo della vita, ma la loro inconcludenza sarà di ostacolo, tanto che alla fine verranno pubblicamente premiati per una buona azione.

Il film ha un bel ritmo, ha la dose giusta di ironia e amarezza, di rabbia e di tranquillità. In alcuni punti rimanda a quell’arte rarissima di sopravvivere dei Soliti Ignoti di Monicelli, e alla fine, anche la dedica mi stupisce: a Italo Calvino (in realtà il film è un adattamento di un suo racconto breve).

1 commento:

  1. Ieri l'ho visto anch'io! Se ti capita, di Vincent Gallo ti segnalo Buffalo 66 (ma forse già l'hai visto).

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Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.