sabato 22 agosto 2009

TERREMOTO SOTTERRANEO

Avete mai la sensazione di essere di fronte a qualcosa di nuovo? A una cesura radicale col passato, un punto di non ritorno dove qualcosa di piccolo e pulsante si sta preparando ad emergere dal sottosuolo devastante della vostra vita?
E' esattamente questo che si agita in me, ora.
Ho sempre voluto scrivere. Non ci sono mai riuscita.
Per questo ho continuato a domandarmi perché in questo Paese ognuno è costretto a fare cose che non ha voglia e che non è preparato a fare, piuttosto che ciò per cui è portato.
Oggi ho smesso. Ho scritto un libro, ma non è sufficiente. Voglio anche fare altro. Voglio parlare di persone, parlare di libri, parlare di musica, film, di sogni e quant'altro. Senza tenere tutto chiuso in un cassetto.
Oggi, per la seconda volta nella mia vita, rinasco.

4 commenti:

  1. "Scrivere è per me un modo di abbracciare.
    E'sesso,esattamente.Sento che scrivo per
    toccare gli altri e per essere toccato dagli altri. Quando le parole sono vive,escono dalla
    pagina e ti toccano".
    (Eduardo Galeano)
    da uno dei miei autori preferiti!
    Un abbraccio
    Irene D.B.

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  2. Io sono scappata da un lavoro impiegatizio che odiavo per inseguire i miei sogni...Non mi sono mai guardata indietro. Credo che valga sempre la pena di rischiare per i propri sogni!
    Lisa

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  3. Le cose che fai e come le fai, siano scrivere un libro, fare delle foto, o l'approccio serio a un lavoro più subito che scelto, mi hanno fatto guardare intorno con uno sguardo nuovo. Leggendo il tuo libro ho visto il mio quartiere con un occhio diverso , le tue foto color seppia mi hanno risvegliato impressioni di Berlino che avevo accantonato. Hai un cuore d'artista, ma per adesso mi piace pensarti come la mia compagna di banco.
    LM

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  4. Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma. Ci colpiscono degli altri le parole che risuonano in una zona già nostra, che già viviamo, e facendola vibrare, ci permettono di cogliere nuovi spunti dentro di noi.
    (Cesare Pavese)
    Per te.
    Fab

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"PELLE" di Erica Zanin

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"PELLE", il mio primo romanzo che consiglio a tutti!

Siamo nella Milano dei giorni nostri, in quella zona periferica che da Greco conduce a Sesto San Giovanni. In un autobus dell'ATM, un autista, ormai stanco del suo lavoro, deve affrontare una baby gang che spaventa i suoi passeggeri. Si chiama Bruno ed è uno dei tanti laureati insoddisfatti costretti a fare un lavoro diverso da quello da cui ambivano: voleva fare il giornalista e invece guida l'autobus nella periferia di Milano. Ma non gli dispiace e non si lamenta. E' contento lo stesso: è il re del suo autobus e i suoi passeggeri sono solo spunti interessanti per i racconti che scrive. Li osserva dallo specchietto retrovisore, giorno dopo giorno, li vede invecchiare, li vede quando sono appena svegli e quando tornano dal lavoro stanchi morti, e passa il tempo ad immaginarsi la loro vita. Finché nella sua vita irrompe Margherita, con la sua vita sregolata, con i suoi problemi di memoria, con i suoi segreti. E tutto cambia. Fuori e dentro di lui.