sabato 24 ottobre 2009

THE BLUE PLANET. Requiem laico sull'ambiente.

Se vi dovesse capitare di vedere in giro per la vostra città la locandina dello spettacolo The Blue planet, correte immediatamente ad assiurarvi un posto nel teatro designato. Io l’ho fatto e vi assicuro che non me ne sono affatto pentita.

In questo periodo è al teatro Arcimboldi che Greenaway, affiancato da Saskia Boddeke mette in scena il diluvio universale. Gli spettatori partecipano come sempre a bocca aperta a un oratorio multimediale mai visto prima, cercando di non lasciarsi sfuggire nulla.

La particolarità dello spettacolo sta nell’uso congiunto di recitazione, canto, musiche di Goran Bregovic dal vivo, di cinema bidimensionale e di realtà virtuale 3d, tecnologie avanzate che richiedono un’attenzione straordinaria del pubblico, ma che permettono di scindere lo spettacolo in più livelli che insieme vanno a costituire una struttura unica.

«Ci chiediamo se l’elemento virtuale e reale siano concetti così distanti, ma la Bi

bbia dopo tutto è un “fantasy second life affair”, offrendo il Paradiso come il desiderio dell’appagamento, è un libro di storie di sogni e di speranze».

Greenaway si ispira alla Genesi, al momento in cui il vecchio Noè si confronta con la moglie i due figli e, soprattutto con Dio. Ma si spinge oltre, usando il testo della Genesi come allegoria dell’emergenza ambientale e

dei drammi causati dall’uso irresponsabile dell’ambiente. Da qui il colore blu dei personaggi reali e degli avatr di second life, di una bravura eccezionale, soprattutto il/la grande Noè.

Di una bellezza in grado di far accapponare la pelle.The Blue Planet,Trailer Multimedia theatre performance photo's

http://www.youtube.com/watch?v=Tl2jdglS1h8

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