lunedì 25 ottobre 2021

A spasso con Benedetta tra la vita e la morte: un po' qua, un po' là


"La strada è l'unica salvezza", cantava Gaber, e bisogna tornarci per conoscere chi siamo. Da ragazzina lo ascoltavo e lo mettevo in pratica, standomene sempre per strada. Non sono certa che sapessi chi ero, ma la strada era comunque il posto in cui lo ero più spesso.
Emersione di Benedetta Palmieri 

Un libro dove l’anima si denuda davanti alla morte e ai ricordi che questa risveglia, andando a spasso tra le strade di una Napoli autentica, una città che è parte integrante della storia.


Scritto in prima persona, Emersione è il memoir di una ragazza che conosce l’amore e lo perde due volte: la prima quando la relazione non facile, fatta di gioia e sofferenza, finisce, la seconda quando lui si uccide.

È un romanzo inusuale, da leggere perché quella di Benedetta Palmieri è una narrazione pulita che ti accompagna in una dimensione quasi onirica in cui galleggiare nei ricordi della protagonista e del suo compagno, un susseguirsi di pensieri cupi ma intensi. E allo stesso tempo è il faticoso viaggio dell’eroe che affronta la morte del suo uomo, per emergere dalla propria di morte, quella specie di limbo in cui si era temporaneamente rifugiata. E tornare finalmente alla vita.

 Benedetta ti voglio bene!

domenica 10 ottobre 2021

Virginie Despentes: il segreto è non esitare.


"Ho fatto l’autostop, sono stata stuprata, ho rifatto l’autostop. Ho scritto un primo romanzo che ho firmato con il mio nome di ragazza, senza immaginare nemmeno per un attimo che quando sarebbe uscito mi sarebbero venuti a fare l’elenco dei limiti da non superare"
Virginie Despentes in King Kong Theory a proposito di Scopami.



Folgorante ed eccessiva, come tutte le sue opere che ho letto, Virginie Despentes è un’autrice francese con una storia e una voce eccezionale. All’anagrafe Virginie Daget, ma meglio conosciuta con appellativi come post-punk, anarco-femminista, transfemminista, sul suo passato si potrebbe scrivere un romanzo: nasce nel 1969 a Nancy in una famiglia della classe operaia, a quindici anni finisce in un istituto psichiatrico, a diciassette, dopo aver abbandonato famiglia e studi, è vittima uno stupro di gruppo, si trasferisce a Lione, studia cinema e inizia a prostituirsi occasionalmente in maniera volontaria. A Parigi diventa una squatter, oltre che commessa in un negozio di dischi, giornalista nei settori musicale e di cinematografia porno.


 

Si è imposta nel mondo editoriale underground punk transfemminista (un mondo di cui, prima di conoscerla, io ignoravo l’esistenza) con alcuni romanzi - tra cui Scopami, su cui ha girato anche un film -.un saggio autobiografico (King Kong Theory), e una trilogia (La trilogia di Parigi).

Le sue, più che essere parole, sono un azzardo fatto di neocapitalismo, di musica punk e rap, di acidi, antidepressivi, cocaina e alcool, in cui non c’è alcuna possibilità di redenzione.




E in Scopami ho trovato proprio un inno alla libertà individuale dove la Despentes ci mostra il mondo dal punto di vista di due donne erranti e dannate, che con urla e spari, alla fine di tutto, riescono finalmente a farsi ascoltare.